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“Dimmi quanti nodi hai fatto nella tua vita e ti dirò quante volte sei stato un essere umano. Avevo in tasca un nodo al mio fazzoletto, nella mia testa il nodo gordiano, un nodo alla mia cravatta. Poi mi è venuta l’idea che tutto inizia con i nodi dei pannolini e finisca in un nodo scorsoio. Quest’ultimo si sarebbe rivelato fatale per il mio lavoro.
Dopo aver attraversato inciampando i nodi della vita, dopo aver visto intere vite apparire come corde annodate, dopo aver costruito un abaco a nodi e scoperto a poco a poco la mia scrittura nodale, ho finalmente fatto il grande passo. La fatalità di cui ho appena parlato era anche dovuta al fatto che tutti i miei versi, tutte le mie frasi portavano al risultato del nodo scorsoio e così ho lasciato stare. Non proprio. Non ho resistito alla tentazione di fare una poesia a nodo scorsoio.”