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1914

Nasce il 24 settembre a Protivín, Cecoslovacchia. Suo padre è panettiere, sua madre lavandaia.

1922

La sua famiglia si trasferisce a Kladno, non lontano da Praga.

1929 - 1942

Termina la scuola primaria superiore, vuole diventare stampatore ma impara il mestiere di falegname, è disoccupato per molti anni ed esercita diversi lavori prima di diventare scrittore.

1934

Si interessa alla letteratura moderna ceca e mondiale. Comincia a scrivere dei poemi e realizza i suoi primi collages sotto l’influenza del poetismo e del futurismo.

1936

Muore sua madre.

1937

Prima esposizione personale di collages al Mozarteum di Praga.

1941

Durante l’occupazione tedesca pubblica una prima raccolta di poemi, Estratto di nascita.

1942

Fonda il “Gruppo 42” insieme allo storico dell’arte Jindřich Chalupecký, allo scultore Ladislav Zívr, al pittore František Hudeček, ai poeti Ivan Blatný, Jiřina Hauková, Josef Kainar e ad altri artisti. Si interessa alla musica contemporanea e ispirato dalle variazioni di Richard Weiner scrive le poesie Odi e variazioni, che usciranno nel 1946.

1944

Scrive il suo primo libro di metamorfosi poetiche, Limbi e altri poemi, pubblicato nel 1945.

1945

Si trasferisce a Praga. Diventa lettore in una casa editrice. Pubblica la raccolta Sette cantate che riflette la profonda emozione causata dalla fine della guerra.

1946 - 1947

Si reca a Parigi attraverso la Germania devastata. Così come molti altri alla fine della guerra, Kolář si iscrive al Partito comunista cecoslovacco, ma diversamente dai più ne esce nel giro di qualche mese.

1948

Visita l’Inghilterra e la Scozia. Tiene un diario in versi Giorni dell’anno e uno in prosa Anni di giorni: quest’ultimo viene sequestrato e censurato dal nuovo regime comunista cecoslovacco.

1949

Si sposa con Bela. Realizza le prime interpretazioni plastiche di testi poetici e scrive Testimone oculare.

1950 - 1952

Licenziato dal suo impiego. Ritorna ai collages (confrontages, antianatomies, rapportages, chiasmages, histoires). Scrive Il fegato di Prometeo, assemblando poesia, prosa e immagini.

1953

Arrestato per i suoi scritti giudicati sovversivi; trascorre nove mesi in carcere in attesa di giudizio, viene condannato ad un anno di prigione, poi amnistiato, ma il divieto di pubblicare rimarrà in vigore fino al 1964.

1954

Comincia la raccolta L’Esope de Vřsovice.

1955

Muore suo padre. Realizza schizzi drammatici.

1955 - 1957

Scrive l’Arte poetica di Maître Sun e Le Nouvel Epictète.

1958

Scrive due testi teatrali: Il nostro pane quotidiano e Peste d’Atene.

1959 - 1961

Poemi del silenzio: rompe definitivamente con la poesia verbale e inizia le prime versioni di una poesia visiva.

1960 - 1963

Realizza: balengogrammi, analfabetogrammi, rebus, partizioni, persiflages, froissages, poemi perforati, a colori, a nodi e con lame di rasoio; ventilages, disformations, stratificazioni, rollages. Copre col collage anche oggetti di legno che lo riportano alla giovanile esperienza di falegname. Allestisce un’esposizione dal titolo Dèpathètisations, espressione di una poesia definitivamente liberata dall’influenza delle parole.

1963 - 1964

Ciclo dei poemi e collages in profondità, chiasmages a rilievo, collages tattili e speculari. Realizza drapeaux, banderoles, collages à glissières, collages narratifs.

1965 - 1966

Realizza: campionari, rollages circolari, anticollages e i primi grandi formati.

1967

Hebdomadaire 67: primo giornale sotto forma di collage che narra gli avvenimenti della Primavera di Praga e della successiva invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia.

1968

Partecipa a “Documenta 4” a Kassel. Hebdomadaire 68.

1969

Paesaggi del silenzio. Va in Brasile dove riceve il premio della X° Biennale di San Paolo.

1970

Viaggia in Canada, negli Stati Uniti e in Giappone. Il 2 novembre è colpito da emorragia cerebrale.

1971 - 1974

Riceve il premio Herder, assegnatogli dall’Università di Vienna. Realizza: collage caotici e appellativi, rollage cinetici e il ciclo Omaggio a BaudelaireRisposte, intervista sull’arte moderna realizzata con Jiřì Padrta. In Cecoslovacchia sarà proibito pubblicare e esporre opere di Kolàř fino al 1989.

1975

Va negli Stati Uniti per la prima esposizione al Museo Guggenheim di New York.

1976 - 1978

Realizza: trasformazioni, dèpliants, metaformati e il ciclo di collages Omaggio a Kafka.

1977

È tra i firmatari, con Vàclav Havel, Jan Patocka e altri artisti e intellettuali, di “Charta 77”, il documento con cui si chiede alle autorità il rispetto dei diritti umani e delle libertà civili in Cecoslovacchia: in seguito a ciò, viene messo al bando dal mondo artistico ufficiale del suo paese.

1979

Rimane un anno a Berlino avendo ottenuto una borsa di studio della Deutscher Akademischer Austauschdienst.

1980 - 1981

Si stabilisce a Parigi grazie a una borsa di studio del Centre Pompidou che gli aggiudica un atelier. Lavora al ciclo Omaggio a Mademoiselle Rivière e a quello dei Cinque sensi. E’ nella capitale francese che fonda la Revue K (Rivista K), dedicata agli artisti di origine ceca in esilio in Francia. Seguendo un presentimento, la moglie Bela torna a Praga per mettere al sicuro l’opera del marito ma, una volta lì, le autorità cecoslovacche le impediscono di uscire dal paese per ricongiungersi a lui. Bela resta per tre anni a Praga contro la sua volontà; durante questo periodo di separazione forzata Kolàř invia tutti i giorni alla sua sposa una cartolina postale da lui realizzata.

1982

Le autorità cecoslovacche respingono la sua domanda di prolungare il soggiorno in Francia e, non essendo rientrato per tempo in patria, viene condannato ad un anno di prigione ed alla confisca dei suoi beni. Scrive il diario 101 giorni dell’anno.

1983

Termina il Dizionario dei metodi, in cui recensisce le diverse tecniche del collage usate nella realizzazione delle sue opere, alcune delle quali di sua invenzione.

1984

Ottiene la nazionalità francese. Realizza un ciclo di collages perforati.

1985 - 1988

Pubblica numerosi testi di poesia e di teatro; la raccolta delle sue tecniche di collage è tradotta in tre lingue: inglese, ceco, italiano. Realizza collage dipinti, difettosi e cicli di autocollage. Al teatro Brett di Vienna viene rappresentata la sua opera teatrale Il nostro pane quotidiano.

1989 - 1990

Realizza il ciclo di collages in rilievo Le favole che espone alla XLIV Biennale di Venezia del 1990 e l’ Omaggio a Van Gogh, che presenta al Museo Bommel van Dam di Venlo in Olanda per il centenario della morte di Vincent Van Gogh. Lavora sui metodi: milèsiaques, siamiques, reprogrammes. Torna in viaggio a Praga dopo oltre 10 anni, dopo la Rivoluzione di velluto che mette fine al regime comunista cecoslovacco. Con Václav Havel e il pittore Theodor Pištěk crea il Premio Jindřich Chalupecký, volto a ricompensare un giovane artista sotto i 35 anni, divenuto una sorta di Premio Goncourt delle arti plastiche in versione ceca, sempre molto seguito e talvolta molto contestato.

1991

Lavora al ciclo Apollinaria. Il suo paese lo onora con il più prestigioso premio letterario, Premio Seifert, per il suo libro Il fegato di Prometeo e lo nomina cittadino onorario della città di Praga, per la sua difesa dei valori democratici e dei diritti umani.

1992

A Praga comincia la pubblicazione della sua Opera completa. In Francia si pubblica il Dizionario dei metodi e l’Asino alato.

1994

Realizza il ciclo Siamiaca e Omaggio a Mondrian.

1999

Torna definitivamente a Praga con la moglie Bela. Riceve il premio Hans Theo Richter.

2000

Con atto notarile dichiara la Galleria Melesi di Lecco unico soggetto autorizzato a fondare e gestire l’archivio relativo alle sue opere, nonché a pubblicare il catalogo ragionato di tali opere e ad autenticarle sussistendone i presupposti. Nasce così l’Archivio Jiří Kolář.

2002

Muore a Praga l’11 agosto.