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Come suggerisce la denominazione, i miroirs sono collages arricchiti dalla presenza di specchi; queste strisce riflettenti tagliano diagonalmente, verticalmente o orizzontalmente il piano del collage.
Kolář era molto affascinato dagli specchi, che riteneva una delle testimonianze più vive dell’ingegno umano, “facce del tempo, testimoni senza memoria”.
Gli specchi rotti erano paragonati a citazioni di pensieri, frammenti musicali e schegge di versi. L’artista considerava altrettanto incantevoli gli specchi offuscati dal passaggio del tempo o dal clima.