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Le mani industriose di Kolář hanno dato vita a una stravagante progenie di oggetti, ricoperti da collages figurati o rivestimenti di lettere: bottiglie, pitali, mappamondi, pipe, mele, piatti, scarpe, coperchi di pentole, intere batterie di posate e così via.
Foderati di lettere e note questi oggetti sono sottratti alla loro banale dimensione quotidiana, quella dell’utilizzo, che caratterizza però la loro storia e il loro destino. Le cose hanno infatti per Kolář il valore di un messaggio diretto dall’universo della produzione, delle attività umane e degli avvenimenti della vita.
Formalmente questi oggetti restano perfettamente riconoscibili, ma grazie al collage sono sottratti alla reificazione per approdare al mondo dell’unicità tipico delle opere d’arte.