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Jiří Kolář  –  Voilà la femme

NGP National Gallery Prague, Trade Fair Palace
Praga, 27 settembre 2024 - 26 gennaio 2025

Per celebrare il 110° anniversario della nascita dell’artista e poeta Jiří Kolář (1914–2002), la Galleria Nazionale di Praga ha allestito una mostra dedicata ai suoi collage degli anni ’60 e ’70, realizzati a partire da riproduzioni di famose opere d’arte. Si tratta di un avvincente mosaico di storia dell’arte visiva del XX secolo, che rappresenta allo stesso tempo una storia personale e una testimonianza universale dei tempi. Sono esposti collage provenienti dalle collezioni della Galleria Nazionale che non sono mai stati esposti prima. I cicli di lavori si intitolano A History of Nothing e Death of a Binbin Lacemaker. Entrambi si liberano dalla dipendenza dal corso della storia e sono assemblati da esperimenti di collage realizzati in due decenni, collegati tra loro da riproduzioni artistiche che spaziano dai maestri classici a quelli moderni, da Leonardo da Vinci e Botticelli a Ingres e Gauguin, da Matisse a Picasso. A differenza delle opere di confronto critico di Kolář, dei suoi diari del 1968 e di altri esempi della sua arte già presentati dalla Galleria Nazionale di Praga nella mostra Grimace of the Century (2018), questa vetrina di arti grafiche mette in mostra una dimensione più intima dell’artista, testimoniando non solo il suo fascino per l’arte visiva in generale, ma anche per la bellezza, riflessa nella rappresentazione delle donne, sia nella forma della Santa Vergine sia in quella di Venere, donne virtuose e “femmes fatales”. Il poeta prese le loro figure da varie opere d’arte, le tagliò, le accartocciò o le fece a pezzi, e le confrontò con riproduzioni di opere attraverso i secoli, aprendo a contesti completamente nuovi la ricerca di significato.

La storia dei collage di Kolář ci ricorda cosa significasse per un uomo vivere in un mondo appesantito dalla dittatura. Mentre gli anni Settanta cedevano il passo a un nuovo decennio, Jiří Kolář lasciò il paese insieme alla moglie Běla e si stabilì a Parigi. Běla Kolářová tornò quindi dalla Francia in Cecoslovacchia per impedire la confisca dei loro beni e le fu proibito di lasciare di nuovo il paese per diversi anni. È a Běla Kolářová e al suo viaggio che è dedicata questa mostra. Kolář fu condannato in contumacia per essere emigrato e, nonostante i suoi sforzi e quelli della moglie, diverse opere della sua collezione furono trasferite alla Galleria Nazionale di Praga come proprietà confiscata dallo Stato. Dopo la Rivoluzione di Velluto, Jiří Kolář donò le opere confiscate alla Galleria, diventando il primo mecenate della Società degli Amici della Galleria Nazionale di Praga.

Vis-à-vis. Ritratti moderni e contemporanei

Musei Civici Palazzo Buonaccorsi
Macerata, 28 giugno 2024 - 12 gennaio 2025

Dal 28 giugno 2024 al 12 gennaio 2025 la nuova mostra Vis-à-vis. Ritratti moderni e contemporanei, a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci, verrà allestita nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi.

Con oltre 60 opere che accostano maestri del passato e artisti del presente, italiani e internazionali, la mostra vuole dare una riflessione inedita sulla ritrattistica settecentesca e contemporanea.
In mostra dialogano opere di autori settecenteschi – Pier Leone Ghezzi, Sebastiano Ceccarini, Carlo Magini -, artisti contemporanei – Evgeny Antufiev, Eduardo Arroyo, Matthew Attard, Joseph Beuys, Marco Cingolani, Michelangelo Consani, Fabrizio Cotognini, Enzo Cucchi, Thomas De Falco, Antony Gormley, Maggi Hambling, Diango Hernández, Leiko Ikemura, Jiri Kolar, Mark Manders, Annette Messager, Fulvio Morella, Roman Opalka, Laura Paoletti, Vettor Pisani, Carol Rama, David Reimondo, Klaus Rinke, Kiki Smith -, insieme alle prestigiose collezioni del museo, in particolare autori del ‘900 fra cui Nanda Vigo, Osvaldo Licini, Aligi Sassu, Luigi Bartolini, attraverso un percorso espositivo che si snoda lungo tutti i piani e le affascinanti sale di Palazzo Buonaccorsi.

Un originale incontro artistico dal Settecento, il Secolo d’oro della ritrattistica marchigiana al Contemporaneo, che traccia le traiettorie di studio di quanto la percezione visiva – di un ritratto – sia frutto di un processo di selezione, integrazione e intuizione in cui intervengono, oltre alla facoltà visiva, il dato reale, la coscienza, l’adesione affettiva, la memoria individuale e la messa a fuoco morale.

Quando guardiamo un ritratto pensiamo di vedere un individuo, sembra ovvio: il ritratto è, secondo una definizione tanto corretta quanto semplice, la rappresentazione di una persona considerata di per sé stessa. Ma quale connessione esiste fra le pratiche del ritratto – sia esso autoritratto, maschera, caricatura, finanche camuffamento – con la questione della definizione dell’individuo? Possiamo considerare il ritratto la rappresentazione visiva di un nome proprio? C’è un rapporto di identità tra il ritratto e l’individuo che rappresenta?

«A viso a viso» – come scrisse Alessandro Manzoni – uomini e donne si incontrano, e si scontrano anche, scambiandosi sguardi, gesti e parole, osservati da altri uomini e altre donne in una dimensione pubblica e praticabile all’interno della quale emerge la lotta al riconoscimento che anima la pratica ritrattistica.

Secondo una fenomenologia che attraversa secoli, periodi, avanguardie, canoni e culture differenti, Vis-à-vis prende le mosse dalle diverse possibilità della pratica figurativa a cui la ricerca del vero, fin dal secolo dei lumi, diede impulso decisivo. Cortocircuitando la tradizionale modalità percettiva all’interno dello spazio espositivo, la mostra favorisce l’interazione sociale e dei comportamenti degli individui, ritratti e in visita, che si incontrano a viso a viso e gli uni sotto lo sguardo degli altri.  Ne scaturisce un’indagine che tratta la questione del ritratto in stretta reciprocità con quella dell’individuo e con quella della rappresentazione.

Guardando al passato, la ricerca del vero ha caratterizzato una larga parte del Settecento dando nuovo impulso a due generi che più degli altri apparivano assecondare questo intendimento: il ritratto e la natura morta. L’uso di far dipingere e conservare gelosamente l’effigie dei propri cari si estese dalle classi aristocratiche alla borghesia di grande e media fortuna facendo sì che sempre più artisti affrontassero il genere. I pittori marchigiani non fecero eccezione a quanto detto e, anzi, seppero dare nuova linfa e lustro al genere proponendo alcuni dei modelli della ritrattistica più avanzati del Secolo, almeno fino alla decodificazione del ritratto da Gran Tour di Pompeo Batoni.

Attraverso la selezione di opere esposte, la mostra si propone di dare conto sia dell’evoluzione del genere artistico del ritratto, sia di alcuni fra gli esemplari settecenteschi più importanti, vividi e a volte sorprendenti. Emergono così anche le diverse possibilità all’epoca affidate al pittore stesso, di caratterizzare la figura con l’ambiente circostante, di inserire elementi che richiamassero il ruolo sociale e le passioni del soggetto ritratto, tanto quanto la profondità della lettura psicologica, che dipendeva spesso anche dal livello di confidenza che legava l’artista all’effigiato.

Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata https://www.macerataculture.it/orari_tariffe/
Per informazioni: info@maceratamusei.it o 0733.256361

LO SPAZIO RI-COMPOSTO

Il collage nell’interpretazione fotografica di otto autori
Palazzo delle Paure
Lecco, 9 giugno 2024 - 29 giugno 2025

Sarà inaugurata sabato 8 giugno alle 18 al Palazzo delle Paure “Lo Spazio ri-composto”, un’esposizione delle opere di fotografi, che hanno dedicato la loro attenzione alla scomposizione dello spazio tramite le tecniche del collage e del fotomontaggio. Queste tecniche, già note fin dal l’Ottocento, sono state recuperate in chiave artistica solo nell’epoca delle avanguardie storiche, con il Dadaismo, il Futurismo e il Surrealismo, a cui si sono ispirati gli autori selezionati da Barbara CattaneoLuigi Erba e Roberto Mutti, curatori della mostra.

Esposte nella sala di Grafica e Fotografia allestita al secondo piano del polo museale di piazza XX Settembre, si susseguono  le opere del praghese Jiří Kolář, che si riappropria di famose opere d’arte per rivalutarne il valore usando diverse variazioni del collage, di Giovanni Ziliani, che qui dimostra, mettendo in discussione la falsa oggettività della fotografia, come i mass media possano stravolgere i messaggi immaginati dagli autori, di  Licinio Sacconi, creatore con i suoi collage analogici e  digitali di un mondo fiabesco dominato da atmosfere surreali e oniriche. Anche Giancarlo Maiocchi/Occhiomagico opera in paesaggi immaginari dominati da una visione surrealista qui esemplificata nelle immagini delle copertine della rivista Domus (1981-82) in pieno clima Neo e Post Modern, mentre Maurizio Galimberti usa la fotografia non per descrivere la realtà, ma per entrare con delicatezza poetica fino all’interno della struttura delle cose, come nella rilettura in composizioni a mosaico delle immagini di grandi film. Il collage caratterizza i lavori di Giulio Ceppi e di Giulio Cerocchi, che crea un percorso storico, partendo dai collage realizzati con forbici e colla, per arrivare a quelli realizzati in forma digitale. Nicolò Quirico, infine, in “Palazzi di parole” trova un nuovo modo di interpretare l’architettura riprendendola in porzioni che ricompone e poi stampa su fogli di vecchi libri.

Gli autori sono accomunati dal desiderio di andare oltre i confini dell’immagine tradizionale per esplorare altri e affascinanti orizzonti, usando la fotografia come mezzo per mandare in crisi le regole tradizionali. La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno 2025 il martedì dalle 10 alle 14 e da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 e resterà chiusa il 1° gennaio, a Pasqua, il 1° maggio e a Natale. Il costo del biglietto per la sola visita della mostra è di 2 euro, per mostra, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Osservatorio dell’Alpinismo Lecchese è di 6 euro (il ridotto è di 4 euro). Maggiori informazioni al numero 0341 286729, all’indirizzo palazzopaure@comune.lecco.it o sul sito www.simulecco.it.

In programma anche visite guidate domenica 23 giugno, sabato 14 settembre, sabato 19 ottobre e sabato 16 novembre alle 16.45, mentre giovedì 27 giugno alle 20.45 si terrà una conferenza dal titolo “Il fotomontaggio in fotografia” con Luigi Erba e Roberto Mutti. Previste anche attività didattiche e laboratoriali dedicati a bambini e ragazzi di diverse fasce d’età domenica 23 giugno, sabato 14 settembre, sabato 19 ottobre e sabato 16 novembre alle 16 (per iscrizioni e informazioni è necessario scrivere a educazione.musei@comune.lecco.it).

Ufficio Stampa
Comune di Lecco
Piazza Diaz, 1
ufficio.stampa@comune.lecco.it

SEGNO n. 295 - Marzo/Aprile 2024

Jiří Kolář Viaggio tra capolavori del Novecento

VIVERE n. 134

L’Archivio Jiří Kolář per l’Italia presso la Galleria Melesi di Lecco